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Comunicare con gli occhi
Un altro esempio di come si può comunicare con gli occhi!
Alcuni giorni fa è venuto presso la nostra sede di Soliera un ragazzo di 20 anni, affetto da tetraparesi, nato in Bangladesh, venuto in Italia 6 anni fa con la mamma adottiva italiana, che vent’anni fa, giovanissima, è andata in Bangladesh come missionaria. Dopo averlo accudito nel suo paese, lo ha adottato e lo ha portato in Italia. Hanno vissuto inizialmente a Rimini e da poco si sono trasferiti in provincia di Reggio Emilia.
La mamma ha contattato AIDA, su consiglio della nuova ASL di riferimento, la ASL di Reggio Emilia, con la quale abbiamo collaborato in passato, per trovare un ausilio che permetta al ragazzo di comunicare ed imparare a leggere e scrivere in Italiano: infatti nonostante egli capisca tutto, sia nella sua lingua che in Italiano, non ha mai imparato a leggere e a scrivere perché a scuola è stato seguito poco, un po’ per la lingua e un po’ per la sua disabilità. Ora è in grado di comunicare con gli occhi solo il si e il no: per dire sì guarda verso l’alto, per dire no guarda verso il basso.
Il nostro nuovo amico, in passato a Rimini aveva provato con discreto successo un computer per comunicare con gli occhi, ma quando la mamma ha fatto domanda alla Asl per averlo, non potendo permettersi una spesa di circa 10.000 € (il nostro costa molto meno!), sono stati inviati per una valutazione alla ausilioteca di Bologna, ente riconosciuto al livello nazionale per questa attività. Essa ha espresso parere negativo per l’immediato utilizzo del puntatore oculare, consigliando anziché un ausilio comunicare con gli occhi l’uso di un pulsante ed un software a scansione, che però si è dimostrato lento e sottodimensionato rispetto alle capacità del ragazzo.
Al nostro incontro presso la nostra sede, con il ragazzo abbiamo iniziato le prove direttamente col nostro computer creato per comunicare con gli occhi e chiamato “CiaoMondo”, nonostante il suo evidente strabismo che di solito non aiuta; in ogni modo siamo partiti da questo, perché sia il controllo della testa che qualsiasi altro movimento del corpo risultava molto complicato da sfruttare. Lo strabismo ha impedito di raggiungere con lo sguardo tutte le zone dello schermo, ma posizionando opportunamente le caselle della nostra tastiera virtuale di Fabula Evo, il ragazzo è riuscito a sceglierle tutte abbastanza facilmente.
Lo abbiamo poi rincontrato una seconda a volta, pochi giorni dopo, a casa sua per completare la prova col puntatore oculare CiaoMondo, interrotta a causa di problemi fisici. Questa volta è andata ancora meglio della prima e la scelta del puntatore oculare CiaoMondo per comunicare con gli occhi, tramite Fabula Evo, si è confermata vincente!
Ci siamo lasciati con una bella notizia: la scuola ha affiancato al ragazzo una nuova insegnante di sostegno disponibile a collaborare per insegnargli a comunicare con gli occhi, a leggere e a scrivere.

Tablet per comunicare: FABULA infrangile!
Il tablet per comunicare FABULA infrangibile sbarca a Faenza!
Va al centro diurno “Libellula” della Cooperativa Kara Bobowski, grazie ad un contributo della Camera di Commercio!
La cooperativa Kara Bobowski è un’eccellenza del proprio territorio ed offre servizi per disabili,per l’infanzia, per i giovani che vivono in situazioni di emarginazione, con il lavoro dei propri operatori altamente motivati e giovani volontari provenienti da vari paesi europei.
Il progetto finanziato si chiama “Hi-Inclusion”: il tablet per comunicare FABULA Infrangibile, tabelle a schermo con foto personalizzate, sei mesi di affiancamento di AIDA agli operatori della Kara Bobowski… e tanta buona volontà di tutti, sono stati gli ingredienti del successo di questo progetto che ci auguriamo possa essere un esempio per tanti altri centri per disabili.
Infatti sono state tante le soddisfazioni e i risultati raggiunti, sia nell’utilizzo del tablet per comunicare stesso, sia nel suo inserimento all’interno delle attività quotidiane del centro. La chiave del successo del progetto è infatti stato proprio l’impegno profuso dalle operatrici del centro diurno nel garantire continuità all’utilizzo del tablet per comunicare FABULA infrangibile, in modo che i ragazzi prendessero confidenza con lo strumento e acquisissero pertanto maggiore abilità nel gestirlo. Si tratta perlopiù di persone con difficoltà ad usare le mani, lievi ma sufficienti da impedire l’utilizzo di un tablet ordinario, e che mostrano una carenza notevole dal punto di vista cognitivo, comportamentale e del linguaggio verbale (molti ragazzi non riescono a parlare).
Durante l’ultimo incontro di qualche giorno fa, il tablet per comunicare è stato usato ancora una volta da Simone e Gionathan con i ragazzi e le operatrici per consolidare quanto ottenuto nei mesi precedenti. E’ stato usato il software FABULA sul tablet con alcune tabelle simboliche appositamente preparate durante il progetto, con immagini che i ragazzi conoscono; la scelta avviene mediante il tocco direttamente sullo schermo e la sintesi vocale restituisce un riscontro sonoro della scelta effettuata.
Il progetto “Hi-Inclusion” è stato un successo grazie all’impegno di tutti, utenti e operatrici, che ha permesso che il tablet per comunicare FABULA infrangibile venisse utilizzato con regolarità, in modo che gli utenti lo identificassero come strumento attraverso il quale esprimere la propria opinione su determinate questioni a loro molto vicine. Inoltre il progetto ha permesso di sviluppare un maggior livello d’attenzione in diversi ragazzi e un miglioramento del loro comportamento.
Concluso il progetto resteremo in contatto con la Cooperativa Kara Bobowski per aggiornarci sui successivi sviluppi, in modo da poter garantire il nostro aiuto per migliorare ulteriormente il livello di comunicazione dei ragazzi, così come per insegnare ai nuovi utenti come usare il tablet per comunicare FABULA infrangibile.
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