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Home Page › esperienze con CiaoMONDO › Comunicare con gli occhi

Comunicare con gli occhi

Data: 5 Luglio 2019

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ragazzo cerca un computer per comunicare con gli occhi
ragazzo cerca un computer per comunicare con gli occhi

Ragazzo del Bangladesh in cerca di un computer per comunicare con gli occhi

Un altro esempio di come si può comunicare con gli occhi!

Alcuni giorni fa è venuto  presso la nostra sede di Soliera  un ragazzo di  20 anni,  affetto da tetraparesi,  nato in Bangladesh, venuto in Italia  6 anni fa con la mamma adottiva italiana, che vent’anni fa, giovanissima,  è andata in Bangladesh come missionaria.  Dopo averlo accudito nel suo paese, lo ha adottato e lo ha portato in Italia. Hanno vissuto inizialmente a Rimini e da poco si sono trasferiti in provincia di Reggio Emilia.

La mamma ha contattato AIDA, su consiglio della nuova ASL di riferimento, la ASL di  Reggio Emilia, con la quale abbiamo collaborato in passato,  per trovare un ausilio che permetta al ragazzo di comunicare ed imparare a leggere e scrivere in Italiano: infatti nonostante egli capisca tutto, sia nella sua lingua che in Italiano, non ha mai imparato a leggere e a scrivere perché a  scuola è stato seguito poco, un po’ per la lingua e un po’ per la sua disabilità. Ora è in grado di comunicare con gli occhi solo il si e il no: per dire sì guarda verso l’alto, per dire no guarda verso il basso.

Il nostro nuovo amico, in passato a Rimini aveva provato con discreto successo un computer per comunicare con gli occhi, ma quando la mamma ha fatto domanda  alla Asl per averlo, non potendo permettersi una  spesa di circa 10.000 € (il nostro costa molto meno!), sono stati inviati per una valutazione alla ausilioteca di Bologna, ente riconosciuto al livello nazionale per questa attività. Essa ha espresso parere negativo per l’immediato utilizzo del puntatore oculare, consigliando anziché un ausilio comunicare con gli occhi l’uso di un pulsante ed un software a scansione, che però si è dimostrato lento e sottodimensionato rispetto alle capacità del ragazzo.

Al nostro incontro presso la nostra sede, con il ragazzo abbiamo  iniziato  le prove direttamente  col nostro computer creato per comunicare con gli occhi e chiamato “CiaoMondo”, nonostante il suo evidente strabismo che di solito non aiuta; in ogni modo siamo partiti da questo, perché sia il controllo della testa che qualsiasi altro movimento del corpo risultava molto complicato da sfruttare. Lo strabismo ha impedito di raggiungere con lo sguardo tutte le zone dello schermo, ma posizionando opportunamente le caselle della nostra tastiera virtuale di Fabula Evo, il ragazzo è riuscito a sceglierle tutte abbastanza facilmente.

Lo abbiamo poi rincontrato una seconda a volta, pochi giorni dopo,  a casa sua per completare la prova col puntatore oculare CiaoMondo, interrotta a causa di problemi fisici. Questa volta è andata ancora meglio della prima e la scelta del puntatore oculare CiaoMondo per comunicare con gli occhi, tramite Fabula Evo, si è confermata vincente!
Ci siamo lasciati con una bella notizia: la scuola ha affiancato al ragazzo una nuova insegnante di sostegno disponibile a collaborare per insegnargli a comunicare con gli occhi, a leggere e a scrivere.

 

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Tags: comunicatore oculare, puntatore oculare

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